martedì 26 aprile 2011

immagini che si muovono


la bandiera della pace


L'impegno rivolto alle questioni della Pace deve essere disinteressato. HospitalCrimes-Crimini Ospedalieri riconosce e partecipa solo a manifestazioni o iniziative dove compaia solo ed esclusivamente la bandiera della pace (qui raffigurata), garanzia dell'unico ed esclusivo fine della pace; affinché non venga quindi per propri vantaggi sovrastata da altre bandiere, simboli e nomi di singole organizzazioni. Organizzare iniziative unicamente sotto questa bandiera significa volere pace per la pace, senza monopolizzarla per proprio tornaconto.

Remix kesha Flo-Rida and David Guetta






i 5 gol piu' assurdi del mondo



sabato 23 aprile 2011

brescia-milan 0-1 23 aprile 2011


il milan sta per  vincere lo scudetto e l'inter si mette a piangere  soprattutto moratti  viene umiliato
dal milan.

domenica 17 aprile 2011

milan-sampdoria 3-0

Pazzesco il milan sta facendo miracoli!!
Il gol di antonio cassano e' dedicato al  figlio che e' nato tre giorni fa.

venerdì 15 aprile 2011

I GOTTA FEEL IT-SERGIO MAURI

l'inizio della musica house


La musica house è un genere di musica dance nato nelle discoteche di Chicago nella prima metà degli anni ottanta e fortemente influenzata dalla disco music e da elementi del soul e funk dei tardi anni settanta.[1]. Il nome house deriva dal Warehouse[1][2], storico locale di Chicago il cui dj resident Frankie Knuckles, soprannominato The Godfather of House, è riconosciuto come il creatore.Questo genere è caratterizzato da una metrica in 4/4 con cassa in battere su ogni quarto, arricchita talvolta da figurazioni ritmiche più elaborate. Una presenza fissa è lo "snare" (rullante) sui battiti pari e un "hat" (piatto) in controtempo, per accompagnare giri di basso in una o due battute. Il basso può essere acustico, elettrico o anche sintetico. Questa sezione ritmica fa da base per la parte melodica che è composta diversamente a seconda dei generi ma che ha elementi comuni come la presenza di semplici fraseggi melodici di pianoforte, chitarra acustiche o elettriche funky o jazz, complessi assoli di fiati, cordofoni e linee vocali con influenze funk e soul. La frequenza metronomica è tipicamente di 105/110 bpm con punte di 130/132. In media le canzoni house sono suonate intorno ai 125-130 bpm.[2]
La stesura di un pezzo house inizia quasi sempre con un "introduzione" composta dai soli suoni di batteria, che culmina in una pausa fatta di soli pad (in italiano detti "tappeti armonici": suoni elettronici di accompagnamento), fino a giungere al tema principale, con le sue variazioni. Segue poi pausa di lunghezza maggiore, respiro ed infine un nuovo tema centrale (magari ripetendo più volte il ritornello) e una coda per chiudere il pezzo. L'introduzione e la coda sono parti fondamentali perché permettono ai Dj di mettere due pezzi in sequenza senza che il pubblico possa avvertire il cambiamento.

La discoteca Paradise Garage a New York
La musica house è un genere di musica dance nato nelle discoteche di Chicago nella prima metà degli anni ottanta e fortemente influenzata dalla disco music e da elementi del soul e funk dei tardi anni settanta.[1]. I pionieri del nuovo genere musicale furono i dj Frankie Knuckles, Larry Levan e Nicky Siano, che agli inizi degli anni settanta dalla console del Gallery di New York furono i primi a sperimentare nuove strade musicali come il "beat matching", che consiste nel portare allo stesso "tempo" due dischi suonati consecutivamente, per poi passare dall'uno all'altro facendo proseguire la musica senza soluzione di continuità.[3]
Un'altra importante innovazione del Gallery fu quella di utilizzare una console munita di tre piatti: i primi due utilizzati per i dischi mentre il terzo permetteva di inserire nelle canzoni effetti e suoni scelti dal dj[3].
Nel 1976 Levan fu chiamato al locale che lo avrebbe reso uno dei più grandi dj di sempre: il garage al N°84 di King Street, che alla sua concreta inaugurazione venne ribattezzato Paradise Garage. Larry Levan e Paradise Garage diventarono grandi insieme, quasi una sola identità: Levan aveva un gusto musicale sopraffino ed innovativo, il Garage suonava come nessun locale aveva mai fatto grazie alle sue origini (era un vero e proprio garage per auto) e grazie al suo potentissimo sound system. Ne derivò la nascita di nuove sonorità, un nuovo genere musicale che oggi va sotto il nome di House Garage.
Nel 1977 Knuckles si trasferì a Chicago, diventando dj del Warehouse. Negli anni successivi il suo modo di mixare i dischi con pattern di drum machine e vocalizzi soul ottenne sempre maggior successo e iniziò ad essere imitato. La nascita ufficiale del genere si può convenzionalmente far risalire al 1983, quando la casa discografica Imports Etc di Chicago iniziò a vendere dischi con la denominazione di "musica house"[2]. La prima etichetta discografica di musica house fu la Trax Records dell'imprenditore Larry Sherman, nata nel 1985. Sempre nello stesso anno partì anche il catalogo della D.J. International di proprietà di Rocky Jones.
Fra i primi dischi pubblicati dalle etichette, oltre a "Your Love" di Jamie Principle (riproposta da Knuckles in una seconda versione nell'89), vanno ricordate anche "On and On" (1984) di Jesse Saunders (il primo disco house ufficiale della storia[4]) e "Set It Off" di Walter Gibbons. Questi primissimi dischi erano suonati fino al 1985 solo in determinate discoteche come il Music Box (ex Warehouse: dal 1983 Ron Hardy prese il posto di Frankie Knuckles) o il Paradise Garage. Nella città di Chicago però si potevano ascoltare con la radio WBMX e lo show radiofonico "Saturday Night Ain't No Jive Chicago Dance Party" dove si alternavano i dj più famosi di Chicago e New York (in maniera particolare quelli del famoso gruppo "Hot Mix 5"). Nella Grande Mela invece Tony Humphries e Kenny Carpenter, a metà anni ottanta suonavano la prima house su Radio Kiss FM. Mentre Knuckles era concentrato sullo stile della Chicago house Levan, ispirato dalla scena dance di Chicago, inventò il genere "Garage": meno veloce e più legato alla musica Soul.
Nel 1986 il genere diventa popolare in tutto il mondo anche se ancora il termine "House music" era poco usato. Nell'estate di quell'anno "I Can't Turn Around" del progetto JM Silk diventa il primo disco house che arriva alla numero uno della classifica dance di Billboard. Nello stesso periodo diventò famosa nelle discoteche "Move Your Body" di Marshall Jefferson: il primo disco house importato in Europa. A livello internazionale la svolta decisiva avvenne quando tra gennaio e febbraio 1987 "Jack Your Body" di Steve "Silk" Hurley arrivò alla prima posizione della UK Chart (è stata anche la terza canzone house ad avere un videoclip dopo "Love Can't Turn Around" e "Shadows of your Love").
Larry Heard lanciò "Can you feel it" (pubblicata poi in una versione cantata nel 1988), che aprì il filone deep house della quale Chicago si stava facendo portavoce. Altri grandi successi della metà degli anni ottanta furono "Whatcha Gonna Do" e "If You Should Need A Friend" dei Blaze, "Music is the key" di Steve Hurley, "No Way Back" di Adonis, "I Want You" e "You Used To Hold Me" di Ralphi Rosario, "Showin Out" di Mel & Kim (il primo disco house inglese), "House Train" di Risse, "Jack The Bass", "House Nation" e "Love Can't Turn Around" di Farley "Jackmaster" Funk.

Il sintetizzatore Roland TB-303
Sempre nel 1986, un altro disc-jockey di Chicago, DJ Pierre, inventò l'"acid house"[2], un tipo di house costruita attorno alle ritmiche del sintetizzatore Roland TB-303. Il primo singolo ufficiale del nuovo genere fu "Acid Tracks" (1987) dei Phuture (di cui DJ Pierre era membro).
Nell'agosto 1987 uscì "Pump Up The Volume" dei MARRS (Cj Mackintosh e Dave Dorrell): uno strano disco house britannico che campionava vecchi pezzi funk dei primi anni settanta e alcune canzoni hip hop anni ottanta (una decina di brani in tutto). Riuscì a vendere quattro milioni di copie nel mondo verso la fine di quell'anno. Nello stesso periodo spopolò nella scena underground newyorkese "Beat Dis" del giovane Bomb the Bass: molto simile a "Pump Up The Volume" nella struttura musicale ricampionamento continuo di vecchi pezzi e musiche di serie tv e western celebri degli anni sessanta (come il sample del film Il buono, il brutto, il cattivo). Il disco aveva uno smiley sulla copertina che in seguito caratterizzò l'iconografia dei rave e della cultura acid house inglese.
Nel 1988, anno d'oro della house, i protagonisti furono gli Inner City (da Detroit) e gli S'Express (dalla Gran Bretagna) che con le loro canzoni portarono questo genere al successo pop internazionale. Il produttore di musica house più attivo fu però Todd Terry (in alcuni casi con lo pseudonimo "Royal House") che dominò le classifiche dance con "Can You Party", "A Day In The Life", "Bango" e "Weekend". Notevolissimi i tormentoni da club "Strings Of Life" di Rhythim Is Rhythim , "Devotion" dei Ten City, "Someday" di Ce Ce Rogers, "Reachin'" dei Phase II, "Night Moves" di Rickster, "Bass!" di Simon Harris, "The Party" di Kraze, "We Call It Acieed" dei D-Mob, "In-Ten-Si-T" di Mickey Oliver, "The Only Way Is Up" di Yazz, "Work It To The Bone" di LNR, "Stakker Humanoid" di Humanoid e "Promise Land" di Joe Smooth. In autunno uscì anche lo storico disco hip house "I'll House You" dei Jungle Brothers che conteneva il campione di "Can You Party".
Nel 1989 si aprì così il filone hip house con "Get Up On The Dance Floor" Di Rob Base & Dj Ez Rok e a seguire "Turn Up The Bass" di Tyree Cooper e "Who Is In Da House" dei Beatmasters. Lil' Louis pubblicò "French Kiss" che gli valse il contratto con la Epic e venne censurata in Inghilterra per il suo contenuto fortemente erotico. "People Hold On" dei Coldcut e Lisa Stansfield diventò la hit più ballata in Europa. Il potere di mercato di questo genere è rappresentato meglio dal gruppo belga dei Technotronic che con "Pump Up The Jam" arrivano alla seconda posizione della classifica di vendita americana. Sempre nel 1989 venne pubblicato il primo disco house italiano d'esportazione: "Ride On Time" dei Black Box (ottocentomila copie vendute solo in Inghilterra e prima posizione della U.S. Dance Chart di billboard).
Nel 1990 continuò la moda della hip house con Mr. Lee, Double Trouble, Deskee, i 2 In A Room e Tony Scott. I C & C Music Factory che già due anni prima avevano prodotto il riempipista "A Deeper Love" ebbero il loro successo mondiale con "Gonna Make You Sweat": canzone house sofisticata che contenteva alcuni elementi hip hop. Nel settore Garage house sono invece da citare i Deee Lite ("Groove Is In The Heart") ed Alison Limerick.
Nei primi anni novanta alla techno europea si sovrappose la house inglese (UK House) caratterizzata da un giro di piano deciso e spesso anche da una ritmica breakbeat. Ricordiamo i Brothers In Rhythm, i K-Klass, Gat Dècore, Ce Ce Peniston e gli M-People.

[modifica] Il successo in Europa e l'evoluzione del genere

In Europa la musica house iniziò a diffondersi già dal 1986 in Inghilterra. Nel Marzo 1987 Marshall Jefferson, Frankie Knuckles, Adonis e Larry Heard fecero una tour in Gran Bretagna dopo il grande successo da classifica di alcune tracce della Chicago House come "Jack Your Body" e "Love Can't Turn Around". Nel frattempo anche a Ibiza, già nota da fine anni settanta per la sua vita notturna, il nuovo suono di Chicago si era diffuso in numerose discoteche come l'Amnesia, dove veniva suonato in party all'aria aperta e accompagnato dall'assunzione di ecstasy, droga che divenne simbolo delle discoteche.[2]
L'anno chiave per l'esplosione dell'house in Inghilterra fu il 1987 quando dj come Paul Oakenfold e Danny Rampling importarono il suono di Ibiza nelle discoteche britanniche, in particolar modo a Londra (Shoom), a Birmingham (Heaven, il Future, Spectrum e il Purple Raines) e Manchester (Hacienda)[2]. L'anno seguente la moda dell'acid house, e con essa il consumo di ecstasy, si diffuse a macchia d'olio in tutto il paese[1] diventando un vero e proprio fenomeno culturale giovanile. Uno dei tratti caratteristici di questa "Second Summer of Love" (come fu definita dai mass media) furono i rave party, manifestazioni musicali molto spesso illegali organizzate all'interno di aree industriali abbandonate o in spazi aperti, che divennero in breve tempo un problema di ordine pubblico nella rigida Inghilterra dell'epoca Thatcher. Nonostante l'origine dei rave party illegali sia avvenuta all'interno della scena house, negli anni successivi la musica ascoltata all'interno di essi è diventata la techno con i suoi sottogeneri e la musica trance. La house invece ne è stata esclusa.
Nel 1991 a Londra si inaugurerà il Ministry of Sound che con gli anni diventerà una delle discoteche più famose del Mondo per la cultura della House e della Dance in generale. Dal 1988 al 1993 la UK House otterrà nel Nord Europa un grande successo nelle classifiche di vendita tanto che molti gruppi (non solo inglesi) e crew di musica house o hard core old skool spesso si esibivano nel programma Top of the Pops. Dal 1990 al 1993 l'emittente britannica BBC2 addirittura aggiunse al suo palinsesto un programma specifico sulla musica da club (con delle parentesi hip hop): "Dance Energy". Anche in questo caso gli artisti del settore più famosi si esibivano live.
In Italia, anche se dall'inizio del 1987 suonavano nelle discoteche "Love Can't Turn Around", "Move Your Body", "House Nation" e "Jack Your Body" la musica house divenne famosa dall'estate del 1988 con pezzi come "Theme To S'Express" degli S'Express e pochi mesi dopo "Good Life" degli Inner City, "Jack To The Sound Of The Underground" degli Hit House, "Get Real" di Paul Rutherford, "Wait" di Kym Mazelle e "Say!Rayo!" dei Brooklin Boyz Choir che si inserirono ai vertici delle dance chart[5]. L'anno seguente poi nacque una vera e propria scena house italiana (definita "spaghetti house") da cui arrivarono numerosi successi internazionali come "Ride On Time" di Black Box, "Numero Uno" di Starlight Sensation e "Touch Me" di 49ers.[6].
Nei primi anni novanta la house si diffuse in tutta Europa, dando vita a una serie di sottogeneri fra cui l'eurodance che in breve tempo supererà come successo di vendite e di pubblico la house "classica". Brani come "Rhythm is a Dancer" degli Snap!, "Please Don't Go" di Double U e "What is Love" di Haddaway segnarono l'ascesa nelle classifiche del nuovo genere In questo periodo infatti le discoteche iniziarono a "specializzarsi" in un certo tipo di musica dance (eurodance, techno, house), attirando al loro interno una determinata fascia di pubblico appassionato per ogni tipo di musica dance.[5]. Nel '95 "The Bomb" dei Bucketheads e "Hideaway" di De'Lacy assieme agli Outher Brothers e i Reel 2 Real raggiungono grande successo nell'ambito della house più distaccata dal filone underground.
Altri importanti sottogeneri sono la Garage house, diffusa soprattutto negli USA su ispirazione di Larry Levan e del suo locale (che intanto nel 1987 chiuderà i battenti, giusto cinque anni prima della morte del DJ per AIDS) che dà il nome al genere e caratterizzata da un minore uso di suoni elettronici e da una maggiore melodicità, incaranado quindi al meglio la derivazione "disco"; la Latin House (lanciata da Little Louie Vega nei primi anni novanta), nata dall'unione tra house music e sonorità latino americane. Particolare menzione merita anche la French house, nata a fine anni novanta, che rivisita la tradizione disco francese e che si pone all'interno di un contesto musicale definito "french touch", una scuola di DJ d'oltralpe che portano al successo oltre ai succitati brani house, anche nu jazz e techno con forti contaminazioni funk. Importanti nomi di questa corrente sono i Daft Punk, Dimitri from Paris o gli Africanism di cui fa parte Bob Sinclar, che alla fine degli anni 2000 riporterà la musica house nelle classifiche internazionali arricchendola di contaminazioni Dancehall.
Dai primi anni 2000 l'house assurge a vera e propria musica da tormentone prendendo il ruolo avuto fino ad allora dall'eurodance che iniziava a perdere colpi. Tra i successi più significativi ricordiamo "Crying at The discoteque" degli Alcazar (2001), "Gimme fantasy" di Gianni Coletti (2002), "The weekend" di Michael Gray (2004) fino a "World hold on" di Bob Sinclar (2006).

mercoledì 13 aprile 2011

LONDRA-INGHILTERRA



Londra (inglese: London, [ˈlʌndən]) è un'area amministrativa inglese di 7.556.905 abitanti, capitale e maggiore città del Regno Unito e dell'Inghilterra; è situata nella parte meridionale della Gran Bretagna. Metropoli multietnica, è una città che ha enorme influenza in fatto di cultura, comunicazione, politica ed economia. Londra è la terza piazza borsistica del mondo, e i suoi cinque aeroporti internazionali ne fanno il più grande snodo del traffico aereo globale. Il santo patrono è San Bromualdo (di cui si ricorda la passione).
Londra è la città più popolata dell'Unione europea; l'area metropolitana conta oltre 12 milioni di residenti e si estende per svariate decine di chilometri lungo la valle del Tamigi, fino al suo enorme estuario. Gli abitanti, chiamati londinesi (londoners) appartengono a diverse nazionalità, religioni e culture.
A Londra hanno sede numerose istituzioni, organizzazioni e società internazionali. Vi si trovano importanti musei, teatri e sale da concerto.
Dal 2000, con le riforme volute dal governo di Tony Blair, Londra è amministrata in maniera federale da un'unica autorità centrale, la Greater London Authority con un proprio Sindaco e una propria Assemblea, e da 33 Borghi Londinesi tra cui la Città di Londra e la Città di Westminster.
Attualmente il concetto di Londra capitale è da riferirsi alla Grande Londra e non alla sola city, tant'è che tutte le istituzioni governamentali (a partire dall'incoronazione del re nell'Abbazia di Westminster) hanno sede nella città di Westminster.
Londra (inglese: London, [ˈlʌndən]) è un'area amministrativa inglese di 7.556.905 abitanti, capitale e maggiore città del Regno Unito e dell'Inghilterra; è situata nella parte meridionale della Gran Bretagna. Metropoli multietnica, è una città che ha enorme influenza in fatto di cultura, comunicazione, politica ed economia. Londra è la terza piazza borsistica del mondo, e i suoi cinque aeroporti internazionali ne fanno il più grande snodo del traffico aereo globale. Il santo patrono è San Bromualdo (di cui si ricorda la passione).
Londra è la città più popolata dell'Unione europea; l'area metropolitana conta oltre 12 milioni di residenti e si estende per svariate decine di chilometri lungo la valle del Tamigi, fino al suo enorme estuario. Gli abitanti, chiamati londinesi (londoners) appartengono a diverse nazionalità, religioni e culture.
A Londra hanno sede numerose istituzioni, organizzazioni e società internazionali. Vi si trovano importanti musei, teatri e sale da concerto.
Dal 2000, con le riforme volute dal governo di Tony Blair, Londra è amministrata in maniera federale da un'unica autorità centrale, la Greater London Authority con un proprio Sindaco e una propria Assemblea, e da 33 Borghi Londinesi tra cui la Città di Londra e la Città di Westminster.
Attualmente il concetto di Londra capitale è da riferirsi alla Grande Londra e non alla sola city, tant'è che tutte le istituzioni governamentali (a partire dall'incoronazione del re nell'Abbazia di Westminster) hanno sede nella città di Westminster.




Panorama di Londra

milan
L'Associazione Calcio Milan S.p.A., nota semplicemente come Milan,[9] è una società calcistica di Milano, dove fu fondata il 16 dicembre 1899. Attualmente milita nella Serie A del campionato italiano di calcio e figura al nono posto (seconda italiana) della graduatoria continentale dell'UEFA, stilata sulla base dei risultati ottenuti nelle competizioni europee nell'ultimo quinquennio.[10] L'Associazione Calcio Milan è una società del Gruppo Fininvest dal 1986. La carica di presidente del club è vacante dall'8 maggio 2008,[5] in quanto l'assunzione dell'incarico di presidente del Consiglio dei ministri da parte di Silvio Berlusconi ha determinato la sua dimissione dalla massima carica sociale del Milan.[11][12] Il vice presidente vicario e amministratore delegato della società è Adriano Galliani.[13]
È la prima squadra al mondo per numero di titoli internazionali conquistati (18, a pari merito con il Boca Juniors),[14] tra cui 4 Coppe Intercontinentali/Coppe del mondo per club (primato mondiale), 5 Supercoppe europee (primato europeo), 7 Coppe dei Campioni/Champions League e 2 Coppe delle Coppe (entrambi primati italiani).[15] Se in ambito internazionale è la squadra italiana con più successi e la prima ad aver vinto la Coppa dei Campioni (nel 1962-1963), in ambito italiano il Milan è il terzo club più titolato dopo la Juventus (prima) e l'Inter (seconda), avendo vinto 17 scudetti, 5 Coppe Italia e 5 Supercoppe italiane (quest'ultimo record italiano a pari merito con l'Inter). È inoltre l'unica squadra ad aver vinto il campionato italiano a girone unico (introdotto nella stagione 1929-1930) senza subire sconfitte (nel 1991-1992). Ha militato pressoché stabilmente nella massima serie del campionato italiano di calcio, eccezion fatta per le stagioni 1980-1981 e 1982-1983.
Secondo un sondaggio di Format research e Sporteconomy pubblicato alla fine del campionato 2009-2010, il Milan risulta avere il 24,2% del tifo nazionale, dietro alla Juventus (28,2%).[16] A livello europeo quella rossonera risulta la settima squadra con più tifosi, la prima italiana con più sostenitori in Europa, come emerso da uno studio pubblicato dalla società tedesca Sport+Markt nel 2010.[17]

martedì 12 aprile 2011

il D-N-A

L'acido desossiribonucleico o deossiribonucleico (DNA) è un acido nucleico che contiene le informazioni genetiche necessarie alla biosintesi di RNA e proteine, molecole indispensabili per lo sviluppo ed il corretto funzionamento della maggior parte degli organismi viventi.[1]
Dal punto di vista chimico, il DNA è un polimero organico costituito da monomeri chiamati nucleotidi. Tutti i nucleotidi sono costituiti da tre componenti fondamentali: un gruppo fosfato, il deossiribosio (zucchero pentoso) e una base azotata che si lega al deossiribosio con legame N-glicosidico. Le basi azotate che possono essere utilizzate nella formazione dei nucleotidi da incorporare nella molecola di DNA sono quattro: adenina, guanina, citosina e timina.
La disposizione in sequenza di queste quattro basi costituisce l'informazione genetica, leggibile attraverso il codice genetico, che ne permette la traduzione in amminoacidi. Il processo di traduzione genetica (comunemente chiamata sintesi proteica) è possibile solo in presenza di una molecola intermedia di RNA, generata attraverso la trascrizione del DNA. Tale processo non genera solo filamenti di RNA destinati alla traduzione, ma anche frammenti già in grado di svolgere svariate funzioni biologiche (ad esempio all'interno dei ribosomi, dove l'RNA ha una funzione strutturale). L'informazione genetica è duplicata prima della divisione cellulare, attraverso un processo noto come replicazione del DNA, che evita la perdita di informazione durante le generazioni.
Negli eucarioti, il DNA si complessa all'interno del nucleo in strutture chiamate cromosomi. Negli altri organismi, privi di nucleo, esso può essere organizzato in cromosomi o meno. All'interno dei cromosomi, le proteine della cromatina (come gli istoni) permettono di compattare e controllare la trascrizione dei geni, almeno nella maggior parte dei casi.
DNA Overview it .png

lunedì 11 aprile 2011

L'uomo di Cro-Magnon

 

Chi era: l’Uomo di Cro-Magnon è una antica varietà dell’essere umano moderno, cioè dell’Homo sapiens sapiens, vissuto alla fine del Paleolitico.
Origine del nome: l’uomo di Crô-Magnon deve il suo nome al luogo in cui sono stati ritrovati alcuni scheletri di questa specie: uno spunzone di roccia chiamato, dalla gente locale, appunto, Crô-Magnon, in una località della Francia.
Dove visse: in Europa, Asia, Nordafrica, Nord America.
Quando visse: in Europa, da 45 mila anni fa circa; da lui discende l’uomo sapiens sapiens attuale.
Quali tracce ha lasciato: è rappresentato da 4 scheletri provenienti dal riparo sottoroccia di Cro-Magnon, in Francia, e da 7 scheletri raccolti nelle Grotte dei Balzi Rossi (Liguria, Italia).
Tra gli oggetti costruiti dagli uomini di  Cro-Magnon giunti fino a noi vi sono capanne, pitture murali, incisioni; sembra inoltre che fossero in grado di intrecciare vesti. Le capanne erano costruite in roccia, argilla, ossa, rami e pelo di animali.
Com’era, che aspetto aveva: alto, braccia corte e gambe lunghe, cranio ampio e allungato, naso prominente, abbastanza simile all’uomo europeo attuale.
Come si nutriva: gli uomini di Cro Magnon avevano una dieta di carne, grano, carote, cipolle, rape ed altri alimenti, sia vegetali che di origine animale; praticavano la caccia, la pesca e la raccolta.
Come viveva, che cosa sapeva fare (cultura): una caratteristica dell’uomo di Crô-Magnon è la cura della sepoltura dei morti che venivano avvolti con dei lacci, legati e  raggomitolati. I corpi venivano colorati con ocra rossa e polvere di ematite e sepolti con oggetti ornamentali, come collane, braccialetti e corone di conchiglie. L’uomo di Crô-Magnon era dotato di una grande intelligenza, di capacità tecniche notevoli e praticò l’arte e la magia. Perfezionò la capacità di lavorare la pietra, lavorò nuove rocce, come l’ossidiana, e utilizzò la pietra focaia per accendere il fuoco più facilmente e rapidamente. Fabbricò archi, scuri, bulini (attrezzi appuntiti per praticare fori in diversi materiali), arpioni dentati; usava aghi per cucire i propri vestiti e pare sapesse realizzare asole e bottoni; masticava la pelle degli animali per ammorbidirla e la usava, oltre che per farne abiti, per realizzare otri, cioè contenitori per l’acqua. Costruì capanne estive e invernali usando rami, pietre, ossa di mammut e pelli di animali, trovando modi ingegnosi per fissare le pelli in modo che resistessero al cattivo tempo; ma utilizzò anche le caverne naturali come abitazioni.
Sapeva utilizzare il linguaggio, infatti dai resti arrivati fino a noi, i paleontologi hanno compreso che aveva gola e bocca che gli permettevano di parlare emettendo gli stessi suoni di noi esseri umani moderni. Inoltre, forse concepiva idee astratte come quella della bellezza, e per questo collane e braccialetti sono stati ritrovati nelle  sepolture. Probabilmente misurava il tempo e aveva costruito un vero e proprio calendario lunare: questa è l’ipotesi formulata dagli studiosi che hanno analizzato le figure lasciate da uomini di Cro Magnon nella grotta di Lascaux, in Francia, insieme ad altre pitture murali. Nelle caverne  abitate dai Cro-Magnon sono state ritrovate intere pareti dipinte, con figure di animali, cervi, cavalli, bisonti, mammuth e di uomini. Queste figure, frutto di un lavoro lungo, accurato e impegnativo, facevano parte probabilmente di una sorta di rito magico per assicurarsi il successo nella caccia; forse si credeva che colpire l’animale rappresentato nel dipinto avrebbe favorito la sua cattura

il colosseo di roma

Il Colosseo, originariamente conosciuto come Anfiteatro Flavio o semplicemente come Amphitheatrum, è il più famoso anfiteatro romano, ed è situato nel centro della città di Roma. In grado di contenere fino a 50.000 spettatori, è il più grande e importante anfiteatro romano, nonché il più imponente monumento della Roma antica che sia giunto fino a noi.[1]
L'anfiteatro è stato edificato su un'area al limite orientale del Foro Romano. La sua costruzione fu iniziata da Vespasiano nel 72 d.C. e fu inaugurato da Tito nell'80 d.C., con ulteriori modifiche apportate durante il regno di Domiziano. Non più in uso dopo il VI secolo, l'enorme struttura venne variamente riutilizzata nei secoli, anche come cava di materiale. Il nome "Colosseo", che deriva dalla vicina statua del Colosso del Dio Sole (adattamento del Colosso di Nerone), si diffuse solo nel medioevo. Ben presto l'edificio divenne simbolo della città imperiale, espressione di un'ideologia in cui la volontà celebrativa giunge a definire modelli per lo svago del popolo. Oggi è un simbolo della città e una delle sue maggiori attrazioni turistiche.
Era usato per gli spettacoli gladiatorii e altre manifestazioni pubbliche (spettacoli di caccia, rievocazioni di battaglie famose, e drammi basati sulla mitologia classica). La tradizione che lo vuole luogo di martirio di cristiani è destituita di fondamento [2]. Esprime con chiarezza le concezioni architettoniche e costruttive romane della prima Età imperiale, basate rispettivamente sulla linea curva e avvolgente offerta dalla pianta ellittica e sulla complessità dei sistemi costruttivi. Archi e volte sono concatenati tra loro in un serrato rapporto strutturale.
L'edificio forma un'ellisse di 527 m di perimetro, con assi che misurano 187,5 m per 156,5 m. L'arena all'interno misura 86 m per 54 m, con una superficie di 3.357 m². L'altezza attuale raggiunge i 48,5 m, ma originariamente arrivava ai 52 m.
Il Colosseo, come tutto il centro storico di Roma, è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell'umanità dall'UNESCO nel 1980. Nel 2007 il complesso è stato anche inserito fra le Sette meraviglie del mondo moderno nell'ambito di un controverso concorso.



La sua costruzione iniziò nel 72 sotto l'imperatore Vespasiano, della dinastia flavia. I lavori vennero finanziati, come altre opere pubbliche del periodo, con il provento delle tasse provinciali e il bottino del saccheggio del tempio di Gerusalemme (70 d.C.). L'area scelta era una vallata tra la Velia, il colle Oppio e il Celio, in cui si trovava un lago artificiale (lo stagnum citato dal poeta Marziale) fatto scavare da Nerone per la propria Domus Aurea. Questo specchio d'acqua, alimentato da fonti che sgorgavano dalle fondazioni del Tempio del Divo Claudio sul Celio, venne ricoperto da Vespasiano con un gesto "riparatorio" contro la politica del "tiranno" Nerone che aveva usurpato il terreno pubblico, e destinato ad uso pubblico, rendendo così evidente la differenza tra il vecchio ed il nuovo principato.
Vespasiano fece dirottare l'acquedotto per uso civile, bonificò il lago e vi fece gettare delle fondazioni, più resistenti nel punto in cui sarebbe dovuta essere edificata la cavea. Vespasiano vide la costruzione dei primi due piani e riuscì a dedicare l'edificio prima della propria morte nel 79.[3] L'edificio era il primo grande anfiteatro stabile di Roma, dopo due strutture minori o provvisorie di epoca giulio-claudia (l'amphiteatrum Tauri e l'amphiteatrum Caligulae) e dopo ben 150 anni dai primi anfiteatri in Campania.
Il figlio e successore di Vespasiano, Tito, aggiunse il terzo e quarto ordine di posti e inaugurò l'anfiteatro con cento giorni di giochi, nell'80.[4] Poco dopo, il secondo figlio di Vespasiano, l'imperatore Domiziano, operò importanti modifiche, completando l'opera ad clipea (probabilmente degli scudi decorativi in bronzo dorato),[3], aggiungendo forse il maenarium summum[5] e realizzando i sotterranei dell'arena: dopo il completamento dei lavori non fu più possibile tenere nell'anfiteatro delle naumachie (rappresentazioni di battaglie navali), che invece le fonti riportano per l'epoca precedente.
Contemporaneamente all'anfiteatro vennero costruiti alcuni edifici di servizio per i giochi: i ludi (caserme e luoghi di allenamento per i gladiatori, tra cui sono noti il Magnus, il Gallicus, il Matutinus e il Dacicus), la caserma del distaccamento dei marinai della Classis Misenensis (la flotta romana di base a Miseno) adibiti alla manovra del velarium (castra misenatium), il summum choragium e gli armamentaria (depositi delle armi e delle attrezzature), il sanatorium (luogo di cura per le ferite dei combattimenti) e lo spoliarum o spogliatoio.