lunedì 21 marzo 2011

Credo in te, amico.
Credo nel tuo sorriso,
finestra aperta nel tuo essere.
Credo nel tuo sguardo,
specchio della tua onestà.
Credo nella tua mano,
sempre tesa per dare.
Credo nel tuo abbraccio,
accoglienza sincera del tuo cuore.
Credo nella tua parola,
espressione di quel che ami e speri.
Credo in te, amico,
così, semplicemente,
nell'eloquenza del silenzio
.
Lo splendore dell'amicizia
non è la mano tesa
né il sorriso gentile
né la gioia della compagnia:
è l'ispirazione spirituale
quando scopriamo
che qualcuno crede in noi
ed è disposto a fidarsi di noi.



Ti voglio bene  
Ti voglio bene non solo per quello che sei, ma per quello che sono io quando sto con te.
Ti voglio bene non solo per quello che hai fatto di te stesso, ma per ciò che stai facendo di me.
Ti voglio bene perchè tu hai fatto più di quanto abbia fatto qualsiasi fede per rendermi migliore,
 
e più di quanto abbia fatto qualsiasi destino per rendermi felice.
L'hai fatto senza un tocco, senza una parola, senza un cenno.
L'hai fatto essendo te stesso.
Forse, dopo tutto, questo vuol dire essere un amico.



Non nascondere
il segreto del tuo cuore,
amico mio!
Dillo a me, solo a me,
in confidenza.
Tu che sorridi così gentilmente,
dimmelo piano,
il mio cuore lo ascolterà,
non le mie orecchie.
La notte è profonda,
la casa silenziosa,
i nidi degli uccelli
tacciono nel sonno.
Rivelami tra le lacrime esitanti,
tra sorrisi tremanti,
tra dolore e dolce vergogna,
il segreto del tuo cuo
re

Ogni amico
costituisce un mondo
dentro di noi.
Un mondo mai nato
fino al suo arrivo,
ed è solo tramite
questo incontro,
che nasce un nuovo mondo.
                                                                       
Il ricordo di un amico

Penso che nessun'altra cosa ci conforti tanto,
quanto il ricordo di un amico,
la gioia della sua confidenza
o l'immenso sollievo di esserti tu confidato a lui
con assoluta tranquillità:
appunto perchè amico.
Conforta il desiderio di rivederlo se lontano,
di evocarlo per sentirlo vicino,
quasi per udire la sua voce
 
e continuare colloqui mai finiti.
 



SMILE SIMPATICI

                                                     
                                                    

venerdì 18 marzo 2011

Ho camminato a lungo
nel freddo sentiero
che mi ha portato qui.
E ancora una volta,
ti parlo,
della noiosa tristezza
che appesantisce il cuore.
Ancora una volta,
il mio sguardo ti accarezza
con grido silenzioso.
Lo so, lo sento nell’aria
che il tempo è vicino,
lo vedo nel volo gaio degli uccelli.
Eppure, la mia impazienza,
celata a finta noncuranza,
si riempie nell’attesa.
Spero che arrivi, l’istante                                
che mi riveli il mutamento
al tuo contorno scuro,
e allora mi aprirò
con gioia in un sorriso,
per ogni fiore e foglia tua
che riferisce al mondo,
che il tempo triste è andato
a perdersi di nuovo.
Sei tu, mio albero fratello,
che annunci sempre e ancora,             
la speranza al suo ritorno.
Lo fai prima di tutti,
schiudendoti d’incanto,
in questo triste inverno
che mi ha incupito il volto.
un fiore che  brilla



E’ un giorno tanto bello
La festa del Papà,
la stampa, la tivù
fan pubblicità.
Ed io che son piccino
Ho tanta gioia nel cuore
E ogni mia parola è un petalo di fiore.
Papà, ti voglio bene,
restiamo sempre insieme, 
gli auguri più sinceri
parlano di pace e felicità.
Accogli questi auguri      
Conservali nel cuore,
ed io sarò per te
un profumato fiore.
Ti stringo forte al cuore,
ti abbraccio con affetto,
da oggi sarò più buono
te lo prometto.
Buona Festa Papà.

Al mio Papà un bacio,
un fiore al mio Papà
con tanto amore
che parla e dice che 
il mio Papà sua felice.
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Padre, Anche Se...

Padre, se anche tu non fossi il mio 
padre, se anche fossi a me un estraneo, 
per te stesso, egualmente t'amerei. 
Ché mi ricordo d'un mattin d'inverno 
che la prima viola sull'opposto 
muro scopristi dalla tua finestra 
e ce ne desti la novella allegro. 
Poi la scala di legno tolta in spalla 
di casa uscisti e l'appoggiasti al muro. 
Noi piccoli stavamo alla finestra. 

E di quell' altra volta mi ricordo 
che la sorella, mia piccola ancora, 
per la casa inseguivi minacciando. 
(la caparbia avea fatto non so che) 
Ma raggiuntala che strillava forte 
dalla paura, ti mancava il cuore: 
che avevi visto te inseguir la tua 
piccola figlia e, tutta spaventata, 
tu vacillante l'attiravi al petto 
e con carezze dentro le tue braccia 
avviluppavi come per difenderla 
da quel cattivo ch'era il tu di prima. 

Padre, se anche tu non fossi il mio 
padre, se anche fossi a me un estraneo, 
fra tutti quanti gli uomini già tanto 
pel tuo cuore fanciullo t’amerei.

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Al Mio Papà 

Mi sei mancato quando ancora ero piccino
qualcuno ti ha portato via senza un perchè
forse scordandosi di me... che c'ero!
ti ho cercato tra nubi sparse nel cielo
per poterti dire che eri speciale
come per tutti i bambini poterti abbracciare 
mentre ti auguravo: "Buona Festa Papà"
nel tempo... ti ho trovato nel cuore
ho cercato la sedia in cui sedevi
per leggere il giornale nel cortile assolato
ho trovato il mio scoglio ad ascoltarmi
ho cercato i tuoi occhiali
per vedere che fai di bello nel cielo
ho trovato la tua luce che è in me
mentre mi accompagnavi negli anni
nel percorso dei tanti perchè
cercavo nel mio viso le tue carezze mancate
ho trovato nei racconti della gente...
nel mio chiedermi interiormente 
nel cercare tra le immagini dei miei ricordi 
ho trovato ch'è in me... che è restato tutto di te.

Grazie... Auguri Papa'

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Grazie Papà

Da te, papà, ricevo tanto.
A te, papà, io voglio bene.
Dite, papà, io vado fiero.
A te, papà, io dico grazie.

Grazie papà, per il bene che mi vuoi.
Grazie papà, per i doni che mi fai.

Con te, papà, non ho paura.
Con te, papà. mi sento forte.
Con te, papà, mi trovo bene.
A te, papà, io dico grazie.

Grazie papà, per la gioia che mi dai. 
Grazie papà, per quello che tu sia



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Mi Spiace Papà 

Non sono un muratore
"mi spiace papà "
non sono un poeta 
non sono un adulto
ma neanche un bambino 
forse lo so cosa sono
sono quel sorriso
appena accennato
sulle labbra di mia madre 
sono l'ultimo vagone
di quel treno
fermo al tramonto
prima che il mio cane
mi lecchi il viso.
papà… 

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Papà

Papà
se sapessi… 
il tuo orologio mi funziona…
come dirtelo piano 
all’orecchio 
da vecchie foto aeree 
sorreggendoti le palpebre… 
trascinarti a me 
nella pianura dell’oro 
e lentamente 
togliere le ossa 
all’ora 
rimanendo figlio 
dentro 
e al polso la tua voce 
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A Mio Padre

Ciao papà, ti vedo stanco
sarà la sera che ti cade addosso,
oppure gli anni che si fan sentire.
E' strano come le montagne,
si inchinino al passaggio della vita,
lasciando cadere a valle, 
le sue rocce sgretolatosi nel tempo.
Li hai passati tutti i tuoi momenti,
restando sempre attento ai tuoi presenti,
e restare con lo sguardo al tuo passato
di cui a noi figli molto hai dedicato.
Mi hai fatto grande ma non solo fuori,
io di te ho molto dentro.
Quel che è stata la tua vita
per contarla non bastan le dita
di tutta quella gente che ti ha visto crescere 
e lottare contro la tua sorte.
Starei una vita a raccontarmi di te,
che oggi mi guardi con lo sguardo di un bambino
e con il coraggio di darebbe la sua vita,
per farti vivere, la tua, un po di più.
grazie papà. 
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A Mio Padre

L'uomo che torna solo 
A tarda sera dalla vigna 
Scuote le rape nella vasca 
Sbuca dal viottolo con la paglia 
Macchiata di verderame. 
L'uomo che porta così fresco 
Terriccio sulle scarpe, odore 
Di fresca sera nei vestiti 
Si ferma a una fonte, parla 
Con un ortolano che sradica i finocchi. 
È un uomo, un piccolo uomo 
Ch'io guardo di lontano. 
È un punto vivo all'orizzonte. 
Forse la sua pupilla 
Si accende questa sera 
Accanto alla peschiera 
Dove si asciuga la fronte.